Il gatto accettando la convivenza con l’uomo ha dovuto rinunciare a parte dei suoi istinti e fabbisogni, ma ne ha conservati altri per lui irrinunciabili: spirito indipendente e istinto predatore.
Naturalmente la sua buona convivenza è un equilibrio tra la sua indole e norme comportamentali consone ad una vita in casa.
Il raggiungimento di questo equilibrio non lo si raggiunge assolutamente con l’imposizione: mai un gatto si assoggetterà passivamente ai nostri comandi, come accade per esempio con il cane; risultati si otterranno solo con un oculato rapporto tra fermezza e rispetto sia da una parte che dall’altra per l’instaurazione di un rapporto paritario.
Nonostante ciò è possibile dire, con estrema sicurezza, che in questo tipo di rapporto l’affetto non è un elemento secondario. Per molti aspetti è un rapporto che molto si avvicina a quello tra due vecchi e cari amici: fraterno, intenso, non di dipendenza, con vantaggi per entrambi le parti.
Tutti forse avranno notato che i gatti più affettuosi sono quelli che hanno più fiducia verso il proprio padrone: lo seguono, ne cercano il contatto e più facilmente ne eseguono le richieste. Non si sa se questi soggetti sono anche più intelligenti, ma sicuramente sono soggetti molto tranquilli, sereni, appagati e da questo comportamento ne sanno trarre il massimo. Se poi, per alcuni, questo “massimo” si traduce in una ciotola sempre piena, la qualità del rapporto non è per nulla sminuita.
Chiaro segno della riuscita di questo rapporto gatto-uomo sono le fusa. Su come vengono “prodotte” ancora non si è certi ma si è certo un momento di piacere.
Recenti studi hanno pare che abbiano tolto l’esclusiva delle fusa al gatto. Anche il leone, la tigre, il leopardo, il ghepardo e addirittura, forse anche le iene fanno le fusa, anche se in modo differente rispetto al gatto: in modo meno vocalizzate.
La cosa comune tra tutti è che sono fatte durante momenti di tenerezza (contentezza, soddisfazione?) in risposta a carezze o altri scambi di affetto.
Il meccanismo con cui vengono fatte non è ancora ben chiaro ma pare che deriva da rapide contrazioni dei muscoli della laringe e del diaframma e i gattini possono iniziarle a fare già dopo la prima settimana di vita.
Questo comportamento, che manifesterà per tutta la vita, origina dal periodo dell’allattamento. In quella fase di vita le fusa ed il classico “impastare” con le zampe anteriori sembra che servano a stimolare la produzione di latte da parte di mamma gatta.